
COSA FARE QUANDO IL CAPO TI CHIEDE COSE CHE VALUTI SENZA SENSO
Ciao e Bentornato/a a Lavorare col Sorriso
Il tema di oggi è “Cosa fare quando il Il capo ti chiede di fare una cosa che per te non ha senso o è inutile e che sai per certo che darà un esito negativo”.
Oggi inauguro per te la rubrica “Cosa fare quando” che si alternerà ad articoli di approfondimento/riflessione e a sessioni di Q&A o domanda/risposta che mi porrete (o mi avete già posto) e a cui risponderò a vantaggio di tutti.
Prima però di darti il consiglio pratico, alcune doverose premesse:
Proprio perché si tratta di consigli pratici qui per ragioni di sintesi non troverai trattati di psicologia o di logiche organizzativo-gestionali che spieghino e articolino troppo dettagliatamente i motivi sottostanti ai consigli che fornirò.
Sappi comunque che i consigli che riceverai saranno il frutto di implicite considerazioni di ampio spettro che la mia esperienza aziendale e nei mondi del counseling/coaching mi suggeriscono.
Tutto ciò esposto sempre in modo sarcastico-ironico, altrimenti non mi diverto abbastanza 😊
Ti invito quindi a chiedermi in privato o sulla messaggistica dei social o scrivendomi a info@lavorarecolsorriso.it “Cosa fare quando” qualora volessi una risposta specifica ad una tua difficoltà, che possa alimentare questa rubrica a vantaggio di tutti gli iscritti, salvo avvisarti che sempre per quanto sopra, riceverai una risposta sintetica e sulla base delle informazioni di contesto che fornirai.
Quindi la risposta che otterrai potrà essere tanto più accurata per te quanto più specifico sarai nell’esporre la tua domanda.
Altra premessa, nella mia esperienza spesso proprio perché le cose più semplici le abbiamo talmente sotto agli occhi che non le vediamo, perdiamo di vista anche le soluzioni più agevoli e banali per uscire dall’empasse in cui ci troviamo.
Venendo adesso al quesito di oggi … conosco molte persone che spendono energie in lamenti e imprecazioni varie a fronte di richieste che ai loro occhi appaiono insensate.
E si lamentano per giorni e giorni. E contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono solo “giovani” impiegati che, data la poca esperienza, devono ancora prendere le giuste misure per vivere un tempo più sereno, ma persone anche con diversi anni di anzianità aziendale.
Anzi, forse conosco più persone con elevata seniority che incappano in questo atteggiamento.
Proprio perchè in base all’esperienza maturata, già conoscono spesso l’esito del film che si apprestano a vivere.
E quindi spendono poi buona parte del tempo libero (spesso poco) a “rimuginare” all’infinito sulle richieste valutate inopportune, rovinandosi così facendo anche un tempo che dovrebbe essere dedicato a pensieri e parole più edificanti.
Rispondere al capo “NO non lo faccio” o fare ostruzionismo è – spesso, anche se non sempre – inefficace.
I capi spesso non hanno tempo di spiegarti il contesto o il motivo che giustifica le richieste.
Sono stata collaboratrice di capi e capo a mia volta.
Non è una giustificazione al loro comportamento, ma una spiegazione del perché spesso accade.
Quindi chiedi delucidazioni (se lui/lei non te le ha ancora fornite) per capire in quale contesto si inserisce la richiesta e allora potresti scoprire che quella richiesta, collocata in un contesto più ampio potrebbe avere senso.
Compreso proprio il fatto di eseguirla per dimostrare a qualcun altro il non senso di alcuni risultati.
Se anche dopo avere ottenuto spiegazioni continui a non vedere il senso della richiesta e la dialettica intavolata per persuaderlo non lo fa desistere, il responsabile di quanto ti chiede è pur sempre lui.
A meno che tu non sia già oberato da altre richieste, perchè spendere energie a contrastarlo?
Fa quello che ti dice, e se poi dovesse “sbattere di naso” su quanto tentavi di anticipargli/le, pazienza. Problema suo.
E se pensi che il tempo speso a fare cose senza senso e inutili, è buttato via, hai ragione.
Ma in fin dei conti è pur sempre vero che è il tuo capo a chiedertelo, se non è scontento lui/lei di come ti chiede di spendere il tempo, perché dovrebbe essere un problema per te?
A volte si tratta appunto di sopravvivenza mentale. Fare delle guerre di posizione potrebbe rivelsarsi controproducente solo per te.
Se però questa richiesta per te insensata si aggiunge ad un carico di lavoro che valuti già eccessivo … allora magari vale la pena negoziare un “SI condizionato a … qualcos’altro che viene meno alla lista delle priorità”… ma te ne parlerò in seguito!
Meglio tenersi in serbo un NO per occasioni future!
Se hai un rapporto difficile col tuo capo nell’ambito del mio percorso “Lavora col Sorriso” tratto anche la risoluzione di questi problemi per costruire relazioni il più possibile efficaci ed armoniose che ti facciano vivere un tempo lavorativo di maggiore qualità.
Se ancora non lo hai fatto ti invito ad iscriverti alla Newsletter qui sotto, oltre a ricevere una comoda notifica nella tua mail quando pubblicherò nuovi contenuti, riceverai un trattamento di favore per tutte le future iniziative che svilupperò e potrai scaricare la mia Guida Gratuita “Fai il lavoro giusto per te” che contiene riflessioni utili e agevolazioni sul valore dei miei percorsi .
Cosa aspetti?
Buona riflessione!
Federica
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