
ELLE MI HA INTERVISTATO!!! A PROPOSITO DI GREAT RESIGNATION!
Ciao e Bentornato/a!
Great Resignation o fenomeno delle grandi dimissioni: una moda oppure no?
Insieme a Federico e Valentina che hanno riportato in vita il forno del paese, a Luca che ha creato un maneggio con la moglie facendo vivere un piano B fatto di passioni dopo tanti anni spesi a fare il calzolaio, Gianluca Gotto, nomade digitale, in questo articolo c’è anche la mia testimonianza come parte dei tre milioni di persone che in seguito alla pandemia hanno deciso di prendere strade diverse.
Grazie alla giornalista Federica Furino di ELLE per aver raccolto anche la mia testimonianza e aver riportato fra le altre mie parole “il famoso se vuoi puoi o insegui i tuoi sogni è un messaggio sbagliato: i cambiamenti vanno ponderati e anche la vita più adatta ai nostri talenti richiede del sacrificio”.
Già… perché passare da dipendente a libero professionista significa fare i conti con ostacoli e difficoltà – diciamocelo. E il percorso è tutto tranne che in discesa, lineare e agevole.
Ma la pandemia e il senso di precarietà che ci ha trasmesso – come dice anche la psicologa e psicoterapeuta Rosaria Gatta nell’articolo – ha funzionato da catalizzatore per scelte che le persone covavano da tempo. È come se si fosse scatenata una sorta di ribellione a problematiche preesistenti: relazioni che non reggevano, lavori che si facevano per inerzia e che improvvisamente ci si è lasciati alle spalle, in cerca di un senso nuovo.
In questi casi, anche se dolorosi, non ho mai visto emergere rimpianti. È più facile che nel tempo metta in discussione le proprie scelte chi invece ha cambiato vita spinto dalla paura”.
Personalmente non ho cambiato per paura, ma per una ricerca di senso nuovo, che per me oggi è quello di mettere a disposizione esperienza e competenze per chi vive difficoltà sul lavoro, per chi lo vuole cambiare, per chi vuole restare ma migliorandone alcuni aspetti, facendo la differenza nella vita delle persone o per aiutare le aziende a riabilitare la dimensione più umana.
Aiutare altri ad incontrare la loro autenticità attraverso la consapevolezza di sé (che è poi la prima delle due dimensioni dell’intelligenza emotiva), assecondando sì il più possibile la nostra natura anziché passare la vita a cercare di correggerci come se fossimo errori di un programma, ma valutando bene anche le aspettative in merito ai cambiamenti con senso di realtà, facilitando la presa di coscienza dei propri significati e valori, è quello che mi muove oggi.
Così come mi piace dare il mio contributo alle aziende nel favorire la presa di coscienza del proprio funzionamento organizzativo dove il discrimine fra restare competitivi o meno risiede anche nel creare una cultura dove ci sia spazio per relazioni improntate sulla fiducia reciproca finalizzata a favorire la collaborazione.
Grazie a chi mi segue e mi ha dato e mi dà fiducia!
E… per non dovervi pentire delle vostre scelte, fatevi guidare dal coraggio, non dalla paura!
Per chi fosse atterrato qui per caso e volesse conoscere di più di cosa sto parlando e di come ho maturato un cambio di vita dal posto fisso a free lance legga questo articolo qui: Lasciare il posto fisso in piena pandemia è pura follia?
Federica Crudeli
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