
TEMPO DI CAMBIAMENTI?
Ciao! Questo FRAAANNN di cui parlo è il termine che uso per parlare di cambiamenti significativi e che ho preso in prestito da uno dei miei libri preferiti in assoluto: Novecento di Alessandro Baricco.
Il libro (se non lo hai letto te lo consiglio) – da cui è tratto anche il film La leggenda del pianista sull’oceano – narra del jazzista Danny Boodman T.D. Lemon nato su di una nave che fondamentalmente ha sempre scelto di non scendere sulla terra ferma per paura dei cambiamenti.
Mi sono “innamorata” delle vicende interiori di questo personaggio così delicato.
Nel racconto ad un certo punto Baricco paragona il giorno in cui il protagonista matura la decisione di scendere finalmente dalla nave come ad un quadro che resta appeso ad una parete per anni e poi FRAAAANNN all’improvviso senza motivo scivola e cade in frantumi.
Per me è un potente ancoraggio emotivo positivo che non ho mai dimenticato.
Il mio FRAAAANNN personale si è verificato nell’aprile 2012.
Come dimenticare quel giorno che stava scorrendo come un banalissimo giorno qualunque, dal sapore un po’ amarognolo per una enorme delusione che però pensavo di aver in qualche modo già riposto nel mio hard disk mentale?
Stavo camminando intenzionata a prendere un oggetto, quando improvvisamente, una domanda prepotente mi ha interrotto e distratto:
- vorresti continuare con questo tipo di vita per il resto dei tuoi giorni?
Il prepotente NO che uscì fuori non so bene da che parte, non aveva appigli razionali e sensati di sorta … eppure …
Eppure segnò il discrimine fra il fare nulla, continuando ad ignorare una serie di segnali di insofferenza, e decidere invece di prendere in mano la situazione e adoperarmi per cambiare rotta.
Si ma per dove? Per cosa? Non lo sapevo neanche io di preciso.
So solo che mi sono messa in viaggio, alla ricerca di questo qualcosa che mi sfuggiva.
Siamo spesso molto bravi a capire quando qualcosa è ora di abbandonarlo, ma spesso tentenniamo perché la meta finale è confusa o poco chiara, e quindi magari ci arrendiamo anziché fare quella fatica di “cercarci”.
Viaggio che ha richiesto nel mezzo altri 10 anni di sperimentazioni, alcuni fallimenti, strade e persone sbagliate, ma anche input e persone giuste, suggestioni buone e meno buone, qualche enorme accelerazione quando mi sono decisa a chiedere aiuto per diradare la nebbia mentale, per arrivare a identificare cosa tenere e cosa scartare.
Tu dirai, urca ci hai messo 10 anni a realizzare un cambio di vita?
I tempi sono soggettivi e il cambiamento è un processo (probabilmente senza fine).
Si. Perché ho dovuto maturare una serie di consapevolezze, nel mezzo sono accaduti eventi che mi hanno spinto in direzioni nuove, a volte anche depistato o fatto pensare che fosse meglio tornare indietro, ma considerando che il tempo sarebbe passato comunque, è meglio impiegarne anche tanto, a ridisegnarsi la vita, anziché perderlo fermi appesi ad una parete in un posto che non ci assomiglia troppo.
Se per caso ti senti bloccato/a e insoddisfatto/a ma non sai bene da che parte muoverti, ti lascio questa altra frase del libro Due di Due di De Carlo, che ho stampato e sempre sotto occhio quando ho la sensazione che potrei arrendermi a qualcosa che mi piace poco.
“Lo so come ti senti. È come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita chiuso fuori, finché ho capito che l’unico modo è romperlo. E se hai paura di farti male, prova a immaginarti di essere già vecchio e quasi morto, pieno di rimpianti.”
La strada per il cambiamento non è lineare, è spesso fatta di ricerca azione/sperimentazione/correzione.
L’incertezza del viaggio, molto fatto a zig zag e di passi a volte avanti, a volte indietro, a volte falsi, non è un buon motivo per fare i quadri appesi alle pareti.
Buon FRAAANNN a te!
E se vuoi leggere una storia di tenacia in quanto a sogni di realizzare leggi questo articolo QUI!
E se hai bisogno di qualcuno che ti faciliti la maturazione di un FRAAANNN contattami!
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Ciao
Federica
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